Il meccanismo su cui si basa l’incentivo noto come Superbonus è molto semplice: tutti i lavori volti alla riqualificazione energetica e/o all’adeguamento antisismico realizzati su un immobile, ovviamente rispettando determinati requisiti previsti dalla legge, generano un bonus fiscale pari al 110% del costo dei lavori potendosi, di fatto, realizzare gratuitamente i lavori guadagnando il 10% in più sul loro costo finale.
Per ottenere questo guadagno occorre prima eseguire, quindi pagare, i lavori per poi successivamente, nel corso di alcuni anni, recuperare sotto forma di detrazione fiscale quanto speso con un 10% aggiuntivo.
Da evidenziare come il sistema di cessione consente a tutti di accedere a questo meccanismo, anche ai soggetti privi di liquidità e di capienza fiscale sufficiente.
Il Legislatore, per immettere la liquidità necessaria a dare il via al meccanismo, ha introdotto quindi due importanti strumenti per consentire di dare il via ai lavori ovvero lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Con lo sconto in fattura il beneficiario finale della detrazione può scegliere di cedere il proprio credito fiscale all’impresa che esegue i lavori consentendo, di fatto, al proprietario di non dover pagare i lavori eseguiti sul proprio immobile e all’impresa che li esegue, acquistando il credito, di recuperare quanto anticipato guadagnando un 10% aggiuntivo. Ovviamente l’impresa deve avere sufficiente liquidità per eseguire i lavori e un’adeguata capienza fiscale per utilizzare le detrazioni fiscali acquisite.
Con la cessione del credito l’impresa può cedere il credito acquisito a un istituto finanziario che potrà a sua volta recuperare quanto speso avendo la possibilità di guadagnare un 10% aggiuntivo.
In teoria tutto bene, quindi: l’utente finale ha la possibilità di riqualificare il proprio immobile gratuitamente, l’impresa può eseguire i lavori con la certezza del pagamento e l’istituto finanziario può fornire la liquidità guadagnando un 10% aggiuntivo.
All’inizio questo meccanismo ha funzionato bene e l’eccessiva semplicità con cui il credito poteva essere ceduto, anche più volte, ha dato vita ad un mercato parallelo di crediti fiscali che ha acquisito un poco alla volta dimensioni sempre maggiori a cui, purtroppo, si sono affiancate una serie di truffe di notevole entità spingendo il he, individuate dalle autorità e tutto ciò ha spinto il Legislatore a correre ai ripari creando dei paletti con il D.L. 157/2021 noto come Decreto antifrodi che ha esteso l’obbligo del visto di conformità alla documentazione e l’obbligo dell’asseverazione della congruità delle spese introducendo controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate e limitato in maniera importante le possibilità di cessione multipla del credito. L’Agenzia delle Entrate, in una FAQ del 17/03/2022, ha pubblicato un utile schema esplicativo dei nuovi limiti alle cessioni. Queste nuove disposizioni se da una parte hanno ridotto le possibilità di ulteriori frodi ai danni dello Stato, dall’altra hanno prodotto una contrazione nel meccanismo di cessione dei crediti generando un’enorme difficoltà all’operatività delle imprese, soprattutto quelle medio-piccole, e rallentando il sistema fino, in alcuni casi, a portare al blocco dei cantieri dato che si sono ritrovate con il proprio cassetto fiscale pieno senza avere più la possibilità di cedere il credito acquisito con una conseguente e inevitabile riduzione della liquidità disponibile.
La domanda, oggi, è se queste nuove disposizioni, a meno di possibili ulteriori modifiche da parte del Legislatore, abbiano di fatto in molti casi chiuso le porte impedendo definitivamente l’accesso al Superbonus.
Per utilizzare in modo ottimale gli impianti di climatizzazione senza rinunciare al comfort nella stagione estiva le misure essenziali per ottenere bollette più leggere consistono nell’aumentare di due gradi il settaggio della temperatura interna, portando il termostato da 26 a 28°C, e chiudere le persiane quando non si è in casa.
In particolare, nel periodo estivo è fondamentale schermare le finestre esposte a sud e a est
Con questi due accorgimenti si potrà ridurre fino al 50% circa il consumo di energia elettrica per la climatizzazione estiva, risparmio variabile in funzione dell’esposizione alla radiazione solare dell'abitazione.
Sostituire un vecchio condizionatore in classe D (consumo da etichetta 243 kWh) con un nuovo modello in classe A+++ (consumo da etichetta 103 kWh) può far risparmiare 140 kWh elettrici, pari a circa il 60%.
L'andamento dei prezzi di gas ed energia elettrica costringe a rivedere decisamente al rialzo i preventivi di spesa per il prossimo esercizio e, in molti casi, a richiedere il versamento di una rata straordinaria per avere sul conto corrente del condominio la necessaria liquidità per saldare le bollete evitando possibili distacchi o riduzione di forniture per morosità.
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